Abbazia di Monte Armato

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OGGI

IERI

Toponimo

Località Casella, Abbadia

Sancta Maria de Monte Armati

STORIA E DESCRIZIONE

L’abbazia era in collina, lungo la valle dell’Idice, ai piedi del monte omonimo (Monte Armato) e circondata da boschi, vicino ad una strada che permetteva i collegamenti.
Se la prima citazione scritta risale al 1129, è già nel 1090 che viene ricordata l’esistenza di un gruppo di religiosi detto di Monti Armati.
L’abbazia dovette raggiungere la massima espansione nel XIV secolo, ma il complesso continuò ad essere utilizzato, passando attraverso cambi di proprietà e di uso, almeno fino al XIX secolo, per essere infine ridotto a un rudere durante la Seconda Guerra Mondiale; nel 1972, per iniziativa della Soprintendenza ai Monumenti, la chiesa è stata ricostruita, mentre il resto del complesso è rimasto in rovina. L’abbazia, che apparteneva al plebanato di Pastino, era un complesso molto ampio, formato da vari edifici; aveva una pianta ad elle, con la chiesa a nord e tutti gli altri edifici a sud, ed è stata costruita anche sfruttando il pendio. La chiesa, romanica, è stata costruita fra X e XI sec e dalle fondazioni si ipotizza fosse più lunga rispetto a quella attuale (fu infatti ridotta nel XVIII secolo); per costruirla è stato utilizzato del materiale lapideo sbozzato e dei blocchi di selenite. Grazie a degli scavi archeologici, di fianco alla chiesa sono state trovate alcune stanze, un forno per cuocere gli alimenti, delle canalizzazioni per l’acqua e una fornace usata per le attività artigianali.

Oggi è possibile vedere la chiesa e, di fianco, i resti dell’antico complesso.

BIBLIOGRAFIA

Ozzano dell’Emilia. Territorio e beni culturali, Ozzano dell’Emilia 1985, pp. 130-133, scheda n. 34

– Ignazio Danti, Bononiesis Ditio, 1578-80; Vaticano, Galleria delle Carte Geografiche (Roma)