S. Stefano in Claterna

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Toponimo

Plebs Sancti Stefani qui vocatur in Claterna.

STORIA E DESCRIZIONE

La pieve di Santo Stefano in Claterna, pieve ozzanese di pianura, non esiste più; viene ricordata per la prima volta nel 1012. Era situata prope flumen qui dicitur Claterna (oggi chiamato torrente Quaderna), in prossimità del pons Claterne del quale deteneva il controllo e la manutenzione: quindi si trovava in pianura, vicino al torrente Quaderna e all’importante strada che lo scavalcava, la via Emilia. Il plebanato giungeva fino all’attuale località di Massa delle Rapi.

I documenti dicono che la pieve era composta da due edifici contigui, una chiesa e un ospitale (hospitium).

Nel 1212 il plebanato di Claterna scompare e le sue competenze sono trasferite alla pieve di Pastino; l’ospitale continuò a funzionare e cominciò a formarsi anche un piccolo borgo, il burgus S. Stephani in Quaterna, che nel 1315 era formato da almeno tre case e si trovava nella curia Ulgiani, iuxta stratam maiorem. Dal XV secolo, anche ospitale e abitato scompaiono dai documenti scritti.

BIBLIOGRAFIA

Ozzano dell’Emilia. Territorio e beni culturali, Ozzano dell’Emilia 1985, pp. 130-133, scheda n. 34.

http://http://badigit.comune.bologna.it/books/vedute/scorri.asp?Id=1: Danti Egnazio, Dissegni di alcune prospettive di Palazzi Ville e Chiese del Bolognese fatti nel tempo del Sig. Cardinale Paleotti Arcivescovo di Bologna, 1578; Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio di Bologna, manoscritto Gozzadini 171, disegno n. 191