6. Il teatro

6. Il teatro

 

Area urbana, quadrante nord-orientale, a nord del foro e in prossimità del torrente Quaderna.

Scavi SABAP-BO e UNIVE 2017-in corso.

Il teatro sorgeva nel comparto pubblico, un ampio quartiere occupato prevalentemente dai principali luoghi pubblici; non affacciava direttamente sul foro, dal quale era separato da una serie di edifici di probabile carattere religioso e civile.

Fu costruito in allineamento con l’impianto stradale; sicuramente, il suo inserimento nel quadro urbanistico della città fu pianificato accuratamente dagli architetti romani: non lontano dall’area forense e all’interno del comparto pubblico, ma allo stesso tempo in prossimità dei limiti del perimetro urbano, in diretto affacciamento su un’importante arteria stradale, il decumano settentrionale. In questo modo venivano garantiti un accesso agevole e, soprattutto, un rapido deflusso del pubblico, che dobbiamo immaginare numeroso e proveniente non solo dal centro urbano, ma anche dal territorio circostante; era, quindi, garantito un miglior controllo dell’ordine pubblico e della circolazione in città.

Anche l’orientamento deve aver risposto ad esigenze precise: la cavea (= spazio semicircolare occupato dalle gradinate su cui sedevano gli spettatori) era rivolta verso il torrente Quaderna (nord/nord-est), mentre la scaena (= spazio rettangolare occupato dal palco e dagli allestimenti scenografici) si trovava sul lato opposto e riceveva la piena luce del meridione. Le scelte alla base di tale disposizione potrebbero essere di almeno due tipi:

  • di tipo tecnico, in modo da sfruttare il leggero pendio esistente verso il torrente Quaderna per la costruzione della cavea, che doveva essere rialzata
  • di tipo pratico, in modo da creare per il pubblico le migliori condizioni di visibilità degli spettacoli

Il teatro si è conservato solo a livello di fondazioni; al momento sono stati individuati i basamenti della cavea, una serie di grossi muraglioni semicircolari formati da enormi blocchi in pietra arenaria che sorreggevano le parti più alte delle gradinate (summa cavea); la parte inferiore della cavea (ima cavea), invece, venne sottoscavata cosicché il piano dell’orchestra si trovava ad essere più basso rispetto al calpestio esterno. Esternamente, le regolari fondazioni di alcuni pilastri in mattoni indicano la presenza di un porticato.

I frammenti ceramici ritrovati nei livelli di fondazione indicano una ipotetica datazione risalente alla prima età imperiale, in particolare al principato di Augusto, quindi tra la fine del I secolo a.C. e gli inizi del secolo successivo: il teatro di Claterna, al momento, è uno dei più antichi teatri romani in muratura noto.